Articoli

Professione psicologo tra colleganza e isolamento

di |

 Professione psicologo: tra colleganza e isolamento

I colleghi incontrano Maurizio Gasseau per riflettere insieme sulle modalità relazionali che caratterizzano la comunità degli psicologi
Il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi dell’Umbria in collaborazione con la USL Umbria 2 ha organizzato il Corso di formazione “Professione psicologo: tra colleganza e isolamento”, una proposta d’incontro con Maurizio Gasseau per gli psicologi umbri liberi professionisti e dipendenti del SSR che desiderano vivere un’esperienza di conoscenza personale attraverso il gruppo.
L’occasione ha permesso di riflettere su alcuni  temi che hanno animato la discussione nella fase di definizione del programma della nuova consiliatura, in particolare sulle modalità relazionali che caratterizzano la comunità degli psicologi, sulla percezione diffusa circa la necessità di comunicare di più tra colleghi; conseguentemente si sono potute approfondire tematiche quali la consapevolezza maturata negli anni circa la necessità di condividere di più teorie e prassi, la certezza crescente di dover investire sullo sviluppo della professione e di puntare sulla valorizzare delle competenze psicologiche e su progetti in grado di aderire maggiormente ai bisogni emergenti della nostra società.
A favorire la riflessione è stato chiamato il Prof. Maurizio Gasseau, Professore Associato all’Università della Valle d’Aosta, Trainer internazionale di formazione di psicodramma junghiano, autore di numero testi sull’utilizzo del metodo in diversi contesti istituzionali* e già da molti anni coinvolto in un percorso di formazione rivolto ad operatori del SSN - psicologi, medici,infermieri -.
La scelta dello psicodramma analitico junghiano è stata determinata dalla potenzialità del metodo che consente ai professionisti di aumentare la propria capacità di essere nella relazione con l’altro ed in particolare con i cittadini utenti delle prestazioni psicologiche. E’ un metodo efficace nel superamento delle resistenze perché l’esigenza di concretizzare in un gioco i vissuti o i ricordi allontana dalle razionalizzazioni e dall’intellettualizzazione” (Alliod, 2007, Motrassino, 1999)
Attraverso i giochi infatti si parla di sé in maniera meno razionale e difesa, nello spazio del come se si  possono affrontare i nuclei problematici, rendendoli visibili e cominciare a mostrare una diversità in gruppo, aprendo la strada a nuove possibilità. Attraverso il gruppo,  lo psicodramma consente di vivere un’esperienza di conoscenza personale del proprio mondo interno, di analizzare i vissuti e di riflettere sulle risonanze che il rapporto con l’altro suscita in noi stessi e su quanto questo possa influenzare la relazione e, infine, di ricerca di nuova energia vitale e di nuovi equilibri.
Lo psicodramma coinvolge e mette in gioco “più funzioni della personalità: la sensazione attraverso il corpo, l’emozione attraverso l’immedesimazione scenica, l’intuizione ed il pensiero attraverso il doppiaggio riflessivo.”
Un’affinità profonda accomuna lo scenario onirico allo psicodramma analitico junghiano quale metodo di esplorazione della psiche: nel sogno infatti si anima il mondo interno del sognatore; i suoi affetti ed i conflitti, i desideri e le paure, le sconfitte ed i progetti di una vita muovono il teatro privato dove il soggetto gioca un po’ tutte le parti, moltiplicandosi in una pluralità di sé.
Nello psicodramma analitico junghiano, attraverso il racconto del ricordo dell’evento o del sogno, la rappresentazione e il cambio di ruolo, la possibilità di rappresentare un finale diverso, l’operatore può permettersi di ricontattare immagini rimaste nella mente, di riguardarle e, rappresentandole attraverso un Io Ausiliario, depositarle fuori di sé. Il resto del gruppo, nel ruolo di coro, a sua volta si rispecchia nel protagonista e trova la possibilità di pensare di contattare a sua volta delle proprie immagini.   
Il corso, accreditato ECM dalla USL Umbria 2, si è tenuto il 26 settembre 2014 presso la Sala Alesini del Presidio Ospedaliero di Foligno ed ha visto la partecipazione gratuita di 50 colleghi iscritti all’Ordine degli Psicologi dell’Umbria.
* Lo psicodramma junghiano Gasseau Maurizio; Gasca Giulio, 1991, Bollati Boringhieri;
L'incontro terapeutico con il paziente psicotico. Nello spazio intersoggettivo del gruppo Gasseau Maurizio; Michelini Silvana, 2013, Franco Angeli;
Psicoterapia di gruppo nel servizio psichiatrico di diagnosi e cura. Il lavoro delle parole nello spazio transazionale del gruppo, Michelini Silvana; Gasseau Maurizio, 2003, Franco Angeli.