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Dall incubazione del sogno nei templi di Asclepio all incubazione del sogno nello psicodramma junghiano

di |
 Maurizio Gasseau

 

 
In questo saggio presento il rituale dell’incubazione dei sogni che si è sviluppato per secoli nei templi-ospedali dedicati ad Asclepio, dio greco della medicina, continuando una tradizione del rituale di incubazione del sogno come strumento di cura già presente presso gli antichi Egizi fin dal xv secolo a.C., e sviluppatosi poi nell’antica Grecia e in epoca romana; collegherò quindi tale rituale a una tecnica di lavoro psicodrammatico da me denominata “incubazione del sogno”, che verrà descritta nella seconda parte del presente lavoro.
Vorrei ora soffermarmi su cosa si intende per “incubazione”. In zoologia l’incubazione è il processo per cui dall’uovo deposto si sviluppa l’embrione, ovvero una nuova vita, in seguito a cure particolari e in particolari condizioni; in medicina l’incubazione corrisponde al periodo di tempo che intercorre tra il momento in cui è avvenuta la penetrazione in un organismo degli agenti patogeni e quello in cui se ne manifestano gli effetti. Nella lingua italiana, il termine incubazione definisce “un periodo in cui un avvenimento importante si va preparando”.
“Incubo” è un termine usato anche per indicare una categoria di sogni descritta in un altro saggio del presente libro, caratterizzata da angoscia, sudorazione, tachicardia, che spinge spesso il sognatore a svegliarsi di soprassalto in piena notte o a urlare nel sonno. Gli incubi, già studiati da Macrobio, sono sogni importanti e, nella mia esperienza analitica, sembrano contenere messaggi da comprendere. Gli incubi tendono a trasmettere al sognatore un messaggio, la necessità di modificare l’atteggiamento cosciente o di far crescere qualcosa di nuovo nella propria esperienza di vita. Talvolta, possono avvertire su un luogo di lavoro o una relazione o una persona che sono da evitare. Quando vi è una crisi nella vita, è molto importante nel lavoro analitico comprendere il significato degli incubi: gli antichi sacerdoti di Asclepio, come vedremo nel rituale che descriverò qui di seguito, creavano un’atmosfera incubante dove i malati potessero ospitare un sogno curativo e trasformativo.
Per questo, nello psicodramma junghiano ho articolato una modalità di conduzione che, basandosi sugli antichi rituali di incubazione, favorisce il ricordo e la narrazione del sogno, e ne permette la rappresentazione con l’utilizzo di tutte quelle tecniche psicodrammatiche che attivano l’accompagnamento, l’amplificazione e la crescita del senso del sogno stesso nell’individuo e nel gruppo.
 
 
 
 
 

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